Chi tocca la coppa fa vincere gli avversari

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L’Italia è un grande paese democratico che ha un ruolo importante: lo dichiara il commissario europeo alle migrazioni Dimitris Avramopoulos dopo avere chiarito di non intendere interferire con la politica nazionale. Da Sofia, al termine del vertice del Partito popolare, Berlusconi fa sapere che la situazione italiana desta moltissima preoccupazione in tutta l’Europa. Il principe Alberto di Monaco non resiste alla tentazione di girare con il suo smartphone un video per riprendere il golfo di Napoli dal belvedere di villa Doria d’Angri. In omaggio alla tradizione dei Grimaldi, gli era stata conferita dall’università Parthenope la laurea magistrale «honoris causa» in scienze e tecnologie della navigazione. E di persone navigate ce ne sono parecchie nello scenario politico italiano e tra loro dovrebbe potersi individuare il presidente del consiglio: ultimo nodo da sciogliere dopo la chiusura del contratto di governo tra Cinquestelle e Lega, salutata da applausi e da un abbraccio finale. Poco prima Di Maio aveva scritto che in questi giorni si è avuta la più grande novità politica degli ultimi venti anni perché porterà il cambiamento chiesto dai cittadini. A superare per primo il traguardo  al giro d’Italia è ancora Simon Yates, che dopo il Gran Sasso vince anche l’undicesima tappa di centocinquantasei chilometri da Assisi a Osimo. Secondo i dati di Confindustria prosegue la crescita del mercato nazionale delle biciclette, di cui nel 2017 sono stati venduti un milione e 688.000 esemplari: l’uno per cento in più dell’anno precedente. L’Atletico Madrid batte per tre a zero l’Olimpique Marsiglia e si aggiudica il trofeo della Europa League. Nell’occasione si è confermata la curiosa tradizione che vuole perdente la squadra di chi tocca la coppa in palio: lo aveva fatto Anatolij Tymoshchuk nel 2012 e il Bayern perse con il Chelsea; il gesto è stato ora ripetuto da Dimitri Payet e ha vinto la formazione spagnola.

Lillo S. Bruccoleri