Il premier e il professore

651
Matteo Renzi, Enrico Mentana e Gustavo Zagrebelsky nello studio di La7 (foto Ansa)

L’Italia, a detta di Renzi, è l’unico paese dove non c’è uno che vince e uno che perde dopo le elezioni perché vincono tutti. Ma se si dovesse applicare il criterio di un vincitore e uno sconfitto, come si fa nei duelli televisivi tra candidati negli Usa, l’impressione è che abbia vinto il giovane premier sullo stagionato cattedratico che pure aveva buone ragioni da spendere nel confronto pubblico sul prossimo referendum. La riforma sarà arzigogolata e demagogica, come spiega Zagrebelsky, ma il messaggio di Renzi è diretto ed efficace perché punta sulla voglia di cambiare un paese museo per farlo correre nel mondo globale.

N° 23 Sabato 1 ottobre 2016