Ultimo era arrivato primo

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Assegnata ad Harvard la prima cattedra di storia dei nativi. Dopo tre secoli abbondanti dalla carta istitutiva del prestigioso ateneo statunitense, che nel 1650 dedicò la scuola alla educazione della gioventù inglese e indiana, è stato chiamato dalla università del Michigan colui che il preside Daniel Smail definisce il migliore studioso della materia in circolazione: si tratta di Philip Deloria, di padre francese e madre appartenente alla tribù dei Sioux. Lo Zimbawe non restituirà ai contadini bianchi le terre confiscate dal presidente Robert Mugbe con la riforma agraria, che il nuovo capo dello stato Emmerson Mnangagwa dichiara irreversibile. Nell’Irlanda del nord la quarantottenne Mary Lou McDonald diventa la prima donna leader di Sinn Fein, il partito di riferimento della causa repubblicana nella comunità cattolica, succedendo al sessantanovenne Gerry Adams che lascia l’incarico dopo trentacinque anni. Il cambio della guardia si è formalizzato a Dublino senza sorprese; McDonald, che avrà come propria vice la quarantunenne Michelle O’Neil, ha dichiarato di voler lavorare per l’unificazione politica dell’isola. La kermesse canora di Sanremo, dove il giorno innanzi Ultimo arrivava primo nella sezione Nuove proposte con il suo «Ballo delle incertezze», si è conclusa con la vittoria di Erma Meta e Fabrizio Moro con «Non mi avete fatto niente»; secondo lo Stato sociale con «Una vita in vacanza» e terza Annalisa con «Il mondo prima di te». Preceduto nell’ordine da Ron, Ornella Vanoni e Max Gazzè, è arrivato settimo il cantautore romano Luca Barbarossa che ha presentato il primo brano dialettale nella storia del festival intitolato «Portame er sale».

Lillo S. Bruccoleri