Cade la grande coalizione nella città stato di Berlino, dopo le elezioni che hanno registrato una affluenza del 66 per cento, 6,7 in più rispetto al 2011. I socialdemocratici di Michael Mueller rimangono in testa con il 21,5 pur perdendo 6,8; i cristiano democratici di Angela Merkel e Frank Henkel perdono 5,7 e si fermano a quota 17: il peggiore risultato dalla riunificazione a oggi. Tacitiano il commento del deputato Cdu Michael Grosse-Broemer: «Non possiamo essere soddisfatti». I vincitori di questa tornata sono stati i populisti di alternativa per la Germania di Joerg Meuthen, che ottengono il 14 per cento e si candidano alla guida del paese per le elezioni politiche di settembre del prossimo anno, quando vi saranno ancora tre test regionali in primavera. Si segnala anche il 15,2 per cento dei verdi e il 15,7 del partito di sinistra Linke. Pesa anche questa volta l’apertura verso i migranti: oltre un milione affluiti dai Balcani. La reazione al fenomeno che si manifesta un po’ in tutti i paesi europei avrà inevitabili conseguenze sulle scelte future nel vecchio continente.
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