Ancora terremoto nell’Italia centrale

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Marco Rinaldi come Sergio Pirozzi: il nostro paese è finito, sono crollate le case, non esiste più. Parla il sindaco di Ussita, piccolo centro delle Marche con quattrocento abitanti, nessuno dei quali risulta colpito nella persona, a parte uno sparuto numero di feriti. A differenza del suo collega di Amatrice, che ha dovuto contare numerose vittime, può tirare il fiato e limitarsi a verificare i danni materiali. L’evento sismico ha interessato anche questa volta l’Italia centrale con epicentro nella Valnerina. Tre scosse nel giro di poche ore: 19,10 con magnitudo 5,4, 21,18 con magnitudo 5,9 (la più intensa e duratura), 23,42 con magnitudo 4,6. Molta paura ma dati confortanti secondo le rilevazioni delle prime ore. Una conferma è giunta dal comandante provinciale dei carabinieri di Macerata Stefano Di Iulio. Tra i centri colpiti si segnalano Visso, Ussita, Preci; ma le scosse sono state avvertite anche a Rieti, Arezzo, Perugia, Assisi, Norcia e nella stessa capitale. A Camerino è stato distrutto il campanile della chiesa di Santa Maria in Via, ma l’immagine simbolo viene da Norcia dove è stato possibile riprendere in diretta il crollo della chiesa di Santa Maria delle Grazie. Confortanti i primi dati; solo una vittima indiretta a Tolentino:  un uomo di 73 anni fulminato da infarto per lo choc. Però i danni alle cose sono ingenti e riguardano soprattutto il patrimonio storico e artistico. Quanto al terremoto, lo si era collegato a quello del 24 agosto, ma sembra che invece sia di origine autonoma. Spiega il sismologo Alessandro Amato che il fenomeno investe il sistema di faglie lungo la dorsale appenninica nella direzione che va da nord-est a sud-ovest e si estende per venti chilometri tra il Tirreno e l’Adriatico.

 

N° 49 giovedì 27 ottobre 2016