Bloccato il referendum

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Il parlamento venezuelano. I deputati dell’opposizione si sono riuniti in sessione speciale

Si allontana la prospettiva di un referendum revocatorio nei confronti del presidente del Venezuela, anche se le opposizioni lo accusano in parlamento di avere compiuto un colpo di stato. La maggioranza è controllata da Unità nazionale che contesta Nicolás Maduro e ne chiede la destituzione. La seduta è stata interrotta da un centinaio di sostenitori del governo in carica che hanno fatto irruzione nell’aula e prima di esserne allontanati dal personale di sicurezza avrebbero ferito due persone alla testa. Nei mesi scorsi erano state raccolte le firme per sottoporre al voto popolare la revoca del presidente, ma la commissione elettorale, in linea con il partito socialista cui appartiene Madero, ha sospeso la consultazione garantendogli la permanenza nella sua posizione che per legge non può essere posta in dubbio nell’ultimo biennio del mandato.

La tensione tra la gente è dovuta alla drammatica crisi che il paese sta attraversando: mancano cibo e medicinali, milioni di famiglie sono in difficoltà per i prezzi alti e fuori controllo; l’inflazione viene stimata dal fondo monetario internazionale nell’ordine del 475 per cento. Tra le principali cause va annoverato il basso prezzo del petrolio a livello globale. Il Venezuela ne è produttore e figura tra i principali esportatori al mondo, ma nell’attuale fase congiunturale fatica a trarre dalle vendite ricavi sufficienti a mantenere i conti in ordine, per cui deve riporre le proprie speranze in un aumento del prezzo a barile da parte di tutti i produttori.

Il presidente venezuelano dà l’impressione di non sapere più a che santo votarsi, ma ha trovato ascolto in papa Francesco che è andato a trovare in un contesto piuttosto informale. Sono state rispettate le norme tradizionali del protocollo per le visite dei capi di stato, ma l’incontro con il pontefice è avvenuto quasi in incognito, in una saletta vicina alla sala Paolo VI. Il clima era teso ma cordiale: Madero appariva sicuro ma tirato. Dopo un volo di dieci ore che ha coperto gli 8.355 chilometri che intercorrono tra Caracas e Roma, sembrava un pellegrino. Il papa gli ha impartito la benedizione alzando determinato la mano destra e tracciando sulla sua fronte il segno della croce, mentre lui ringraziava per sé e, c’è da crederci, per il suo popolo.

 

N° 48 mercoledì 26 ottobre 2016