Europa: ritorno alla realtà

1981
Il commissario europeo Pierre Moscovici con il ministro italiano Pier Carlo Padoan

Spenti i riflettori sulle celebrazioni capitoline, concluse con una dichiarazione sottoscritta da tutti i paesi della Ue, le grandi aspirazioni sono rimaste a documentare una volontà tanto enfaticamente declamata quanto difficile a tradurre in risultati concreti. L’evento epocale della unificazione del vecchio continente mantiene intatto il suo rilievo e lascia ancora margini di speranza, ma da qui ad arrivare a una realtà autenticamente federale il passo non è certo breve. E così si torna sul piano concreto ed è sempre questione di conti e di aggiustamenti sulle cifre e sugli impegni da rispettare.

La nuova battaglia si sta profilando su quella che viene già chiamata la trincea dello zero due per cento. L’Italia sul filo del rasoio è ferma ai 3,4 miliardi che deve trovare per esigenze di credibilità e per evitare le infauste conseguenze di una procedura di infrazione. Il ministro della economia Pier Carlo Padoan assicura che l’Italia non farà passi indietro, ma sullo zero due non si avranno sconti: questa posizione è stata ribadita dal responsabile per gli affari economici e monetari Pierre Moscovici e dallo stesso vice presidente della commissione Valdis Dombrovskis, il quale sottolinea che a Bruxelles si aspettano entro il mese di aprile la manovra di aggiustamento.

Tra le righe si legge la possibilità che nel caso di nostra inadempienza sia rivista la flessibilità che era stata concessa in cambio di un taglio strutturale del disavanzo. Si torna quindi a volare, e volare basso, a causa di una situazione che dopotutto richiama le nostre responsabilità e dimostra che non bastano per uscire dalle strettoie i pur nobili richiami ai più alti principi ideali. (lsb)

N°198 martedì 28 marzo 2017