Giudici onorari asfaltati

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Dissolte, almeno per il momento, le speranze dei giudici onorari che non hanno potuto completare il mandato per il raggiungimento del limite anagrafico di sessantotto anni. Intanto il governo ha stabilito per i magistrati apicali il pensionamento all’età di 72 anni.

Il consiglio di stato ha respinto l’appello cautelare di alcuni giudici onorari romani contro l’ordinanza del tar che li aveva esclusi dall’esercizio delle funzioni in attesa dell’esito del loro ricorso. La decisione è stata presa «considerato che sussistono dubbi sulla natura provvedimentale del provvedimento impugnato». Non si discute sui tecnicismi, ma un profano qui scorge una contraddizione: un provvedimento può non essere un provvedimento e quindi non può essere giudicato. La questione assume contorni shakespeariani in termini di essere o non essere, ma il ricordo va anche al disperato accenno di Amleto al ritardo della legge nelle sue più ampie accezioni. Resta comunque la riproposizione e l’attualità del dilemma; in fondo, nel nostro caso può vedersi un omaggio al Bardo nell’anniversario dei quattrocento anni.