Giustizia è fatta

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Il tempo è galantuomo e la giustizia, lenta quanto si voglia ma pur sempre in cammino, alla fine pronuncia gli attesi verdetti. Stiamo parlando della Francia, dove il consiglio costituzionale dopo settanta anni abbondanti accoglie il ricorso degli eredi dei minatori licenziati dopo un paio di mesi di sciopero contro le dure condizioni di lavoro e i bassi salari. I fatti risalgono all’autunno del quarantotto quando numerosi manifestanti vennero arrestati, processati e in molti casi condannati a pene effettive in carcere. L’organo che ha preso la decisione a favore dei lavoratori, di cui fa parte di diritto e a vita l’ultranovantenne Valéry Giscard d’Estaing, corrisponde alla nostra consulta, ma la sua natura è essenzialmente politica, come dimostra la irrilevanza di una precedente esperienza giuridica dei suoi componenti: si intende così escludere alla radice ogni interferenza da parte della magistratura, in omaggio a un consolidato principio imposto dalla rivoluzione dell’ottantanove.

Lillo S. Bruccoleri

Nella foto: Valéry Giscard d’Estaing