Non mi importa per niente: e a te? Questa scritta sulla giacca indossata da Melania Trump mentre si imbarca sul volo per il Texas non comunica alcun messaggio nascosto secondo la portavoce della first lady Stephanie Grisham; ma non sono molti a crederlo, specialmente se la scelta di questo capo di abbigliamento viene messa in relazione con lo scopo del viaggio: la visita a una struttura di accoglienza per bambini migranti separati dai genitori. Sta di fatto che il presidente Usa è tornato sulla iniziale linea di tolleranza zero e ha infine consentito, sia pure ponendo forti condizioni, al ricongiungimento dei piccoli con i genitori. Già liberi i cinque violentatori di Pamplona condannati in primo grado a nove anni di reclusione: un tribunale della Navarra ha concesso il beneficio provvisorio contro una cauzione di seimila euro. Se la manada (il branco) esce dal carcere occuperemo le piazze: questa l’intenzione espressa da diverse organizzazioni femministe spagnole. Sono finora tredici le adesioni alla riunione informale convocata dal presidente della commissione Ue Jean-Claude Juncker; si tratta di Italia, Danimarca, Croazia, Slovenia, Belgio, Olanda, Grecia, Spagna, Malta, Germania, Francia, Bulgaria e Austria. Il vertice ufficiale, previsto per i giorni 28 e 29 giugno, affronterà lo scottante argomento delle migrazioni; lo stesso Juncker, nella conferenza stampa con il premier irlandese Leo Varadkar, ripete a Dublino che non è il momento per i nazionalismi e ci vuole un approccio europeo. Emmanuel Macron, appena riconciliato con l’amico Giuseppe Conte, non resiste alla tentazione di gettare altra legna sul fuoco e riprende a insultare l’Italia, attirandosi la reazione di Luigi di Maio: la vera ipocrisia è di chi respinge gli immigrati a Ventimiglia e vuole farci la morale sul diritto sacrosanto di chiedere un’equa ripartizione dei migranti; in definitiva: la solidarietà o è europea o non è.
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