NUOVO RINASCIMENTO

1925

Lillo S. Bruccoleri

Siamo dunque alla fine di un anno tormentato, nelle nostre vicende interne, dall’incontenibile volontà di imporre dall’alto una riforma costituzionale nel segno del rinnovamento e dalla conclusiva sconfessione dal basso dell’intero disegno una volta che il popolo è stato chiamato a pronunciarsi direttamente. Il merito delle questioni è stato ampiamente snaturato dalla connotazione politica che si è inteso imprimere a un confronto che invece avrebbe dovuto privilegiare un dibattito sui contenuti più che su una coalizione di governo. Questa rientra nella normalità della vita dei partiti e delle forze rappresentate nel parlamento e nella società, mentre la scelta sulle regole democratiche riveste di per sé un carattere eccezionale.

         Il paese è stato trascinato in una disordinata contrapposizione che alla fine ha prodotto un nulla di fatto che non esitiamo a definire provvidenziale. Ora può iniziare una stagione costituente, se la si vuole davvero, incanalata su binari di razionalità e correttezza.

         Dismessi i toni propagandistici e spesso velenosi della campagna elettorale, nessuno degli effetti disastrosi paventati alla vigilia si è verificato, ma quasi per miracolo si è manifestata l’intenzione di riprendere il discorso delle riforme per portarlo finalmente a compimento.

         Il percorso può essere lineare purché si superi almeno sulle questioni fondamentali la rigidità delle logiche di schieramento e si recuperi la lealtà in un confronto teso a raggiungere soluzioni ampiamente condivise. La legislatura potrà pure seguire il suo corso naturale o altrimenti concludersi anzitempo, ma il primo passo da compiere è l’approvazione di una legge elettorale razionale e soprattutto onesta.

         Il nuovo parlamento potrà essere investito della funzione costituente in modo esplicito. Basterebbe, per esempio, un ritocco anche provvisorio alla costituzione aggiungendo alle attribuzioni delle camere in riunione congiunta quella di elaborare e approvare la riforma costituzionale a maggioranza dei due terzi senza alternative. Condizioni e tempi potrebbero essere variamente concordati; ma, se così fosse, il processo di ammodernamento dello stato potrebbe trovare un avvio credibile, efficace e costruttivo.

N°112  sabato 31 dicembre 2016