Una corsa bagnata

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Piove a Londra durante la maratona che per questo viene rallentata nel tratto di due chilometri ripetuti diciannove volte in un circuito all’interno di St James’s Park prima del traguardo su The Mail davanti a Buckingham Palace. I piazzamenti sono di esclusivo dominio africano, ma c’è una novità: a due giri dal termine perde terreno, tradito a quanto parrebbe dalle scarpe, il keniota Eliud Kipchoge, detentore del record mondiale e dato per favorito alla vigilia, che scivola all’ottavo posto. Il campione prova a giustificarsi: non so cosa mi sia successo, mi si è tappato un orecchio, ho accusato crampi al femore e alla gamba e poi faceva molto freddo. Niente di tutto ciò per l’etiope Shura Kilata, che si aggiudica la quarantesima edizione della corsa allo sprint superando d’un soffio il connazionale Vincent Kipchumba e l’altro keniota Kenenisa Bekele. La classifica generale terrà conto delle migliaia di corridori in remoto impegnati fino alla mezzanotte in percorsi a loro libera scelta.

Lillo S. Bruccoleri

Nella foto: maratoneti vincitori a Londra