Fumo di Londra

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Un’immagine della City avvolta nella nebbia che ha colpito la capitale inglese

Freddo pungente in tutta la Gran Bretagna: tra gli effetti una nebbia ghiacciata  che  ha  colpito  numerose località in tutto il paese. Edimburgo e Aberdeen sono state interessate al fenomeno, ma le zone che più ne hanno risentito sono quelle meridionali dell’Inghilterra. Londra ha fatto le spese di questa avversità meteorologica e le vie del centro sono state avvolte da una coltre impenetrabile che ha provocato non pochi disagi.

Nell’aeroporto di Heathrow si sono posti rilevanti problemi a causa della cancellazione di un centinaio di voli. Tra i primi ad essere bloccati sono stati i viaggiatori in partenza per Glasgow, ma c’è da credere che si siano adattati alla circostanza con il tradizionale aplomb.

Non così su un aereo diretto a Malta, dove si è scatenata una rissa tra quattro passeggeri degenerata a tal punto che il comandante ha deciso di atterrare a Pisa. I contendenti sono stati arrestati e per loro si apre una vicenda giudiziaria secondo le nostre regole.

Ma torniamo alla nebbia: si prevede che durerà per almeno un altro giorno, per cui è stato rivolto l’invito che solitamente si fa in queste occasioni, ossia quello di non muoversi se non in caso di assoluta necessità.

L’ondata di maltempo che si è sentita fortemente anche in Italia, unita a svariate irregolarità climatiche, ripropone con forza il tema della tutela ambientale che assume un rilievo planetario.

L’inquinamento atmosferico caratterizza ormai città come Pechino e Nuova Delhi, ma in tutto il mondo cresce la consapevolezza della necessità di contenere le emissioni inquinanti entro limiti predeterminati.

Si è accertato che una parte significativa della popolazione europea, specie nelle aree metropolitane, vive in zone dove sono ampiamente superate le soglie di sicurezza. I tre fattori più pericolosi sono stati individuati nel particolato, nel biossido di azoto e nell’ozono troposferico.

Si calcola che il particolato sottile riduce nella complessiva area dell’Unione europea l’aspettativa di vita di oltre otto mesi. Desta preoccupazione il benzopirene, che produce effetti cancerogeni e insidia in particolare le aree urbane dell’Europa centrale e orientale.

Londra dunque non solo non è un caso isolato, ma si presenta come un’ulteriore cartina di tornasole che si spera ispiri nuove iniziative a tutela della salute.

N°135 martedì 24 gennaio 2017