Meglio a casa

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Un Boris Johnson compassato e con i capelli quasi in ordine si presenta ai concittadini con l’intenzione di trasmettere una sensazione di calma e sicurezza. I toni sono rassicuranti: è un dato di fatto che adottando le misure di confinamento abbiamo evitato a questo paese di essere inghiottito da quella che avrebbe potuto essere una catastrofe; non torneremo a questo inferno, il Regno unito sarà più dinamico e più generoso; dovreste stare in guardia, lavorare a casa se potete, evitare i trasporti pubblici se possibile. Ma l’opposizione laburista e i leader delle regioni autonome paventano l’ennesima mossa falsa di un esecutivo che minimizzava prima della inversione di rotta; la premier scozzese Nicola Sturgeon chiede direttamente alla gente di stare in casa e sulla stessa posizione si allineano i governi locali del Galles e dell’Irlanda del nord. In Giappone invece, sulla scorta di una tendenza incoraggiante, il ministro Yasutoshi Nishimura preannuncia la fine dello stato di emergenza.

Lillo S. Bruccoleri

Nella foto: Nicola Sturgeon