Re Abdallah di Giordania si appella al vice presidente Mike Pence, in visita ad Amman, per ricostruire la fiducia dopo la decisione di Trump di riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele. Le dichiarazioni ufficiali sono, da una parte, che gli Stati Uniti hanno una grande sfida da affrontare e, dall’altra, che gli Usa sono impegnati per la ripresa del processo di pace. In Francia, dove Macron è in ribasso nei sondaggi di gradimento, il ministro Eduard Philippe ha deciso di ritirare per ragioni di bilancio la candidatura di Parigi per Expo 2025; a questo punto restano in competizione la Russia con Yekaterinburg, il Giappone con Osaka e l’Azerbaijan con Baku. A Bonn i delegati socialdemocratici autorizzano Martin Schulz a procedere verso la Grosse Koalition con 362 voti favorevoli e 279 contrari. L’europarlamento, in conseguenza della Brexit, propone di portare i seggi da 54 a 59 per la Spagna e da 74 a 79 per la Francia, mentre l’aumento sarebbe di tre per l’Italia, due per Olanda e Irlanda, uno per Svezia e Austria. Al Viminale si sono chiuse le presentazioni dei contrassegni per le elezioni politiche e alla fine si contano 98 partiti con 103 simboli: la metà rispetto al 2013. Irene Pivetti si presenta con Italia madre e Sergio Pirozzi con una propria lista civica. C’è spazio anche per il Movimento poeti d’azione di Alessandro D’Agostino e si può immaginare che alle posizioni degli altri i candidati risponderanno per le rime.
Editoriali
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