Il segretario se ne va

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La prima notizia per importanza e ultima pervenuta è l’annuncio di una possibile distensione tra Corea del nord e Stati Uniti. Una delegazione di Seul ha consegnato a Trump, che ha accettato indicando la data del mese di maggio, l’invito di Kim Jong-un a un faccia a faccia per la denuclearizzazione. La Cnn ha preannunciato che potrebbe essere mandata a Washington per i primi contatti la sorella del dittatore nordcoreano, Kim Yo-jong, alla quale si deve il disgelo avviato durante i giochi olimpici invernali. Si stanno valutando le conseguenze del voto di domenica e si parla della rinuncia di Matteo Renzi a restare alla guida del partito democratico. A spiegarne la volontà è stato su La7 Ettore Rosato giocando sui verbi: il segretario ha detto «mi dimetto e facciamo il congresso» e quindi se ne va; altrimenti avrebbe detto «mi dimetto e mi candido al congresso». Meno ricercato nelle parole ma chiaro sui concetti, Silvio Berlusconi si ritaglia il ruolo di king maker della coalizione di centrodestra, ossia regista e garante; ma pensa alla storia e vuole essere ricordato non per il bunga bunga e per gli scandali giudiziari, ma per aver salvato l’Italia dal pericolo comunista. Intanto ha inoltrato ieri al tribunale di sorveglianza di Milano la richiesta di riabilitazione nel primo giorno utile per farlo. Nella stessa data, che coincide con la festa della donna, il museo Jacquemart-André ha presentato la mostra «Un’impressionista americana a Parigi», dedicata a Mary Cassatt, originaria della Pennsylvania, che a cavallo tra otto e novecento fece parte della cerchia di artisti come Claude Monet, Auguste Renoir o Edgar Degas.

Lillo S. Bruccoleri